Negli sport motociclistici, la ricerca ha sempre avuto come obiettivo primario il costante miglioramento del mezzo meccanico. Il pilota è stato considerato solo dal punto di vista tecnico-tattico senza, spesso, valutare che le sue caratteristiche fisiche (forza e peso) possono rappresentare un fattore limitante per la prestazione del mezzo meccanico stesso.

La capacità atletica del pilota, alla luce del livellamento tecnico-qualitativo dei mezzi meccanici e dei piloti, in generale, diventa un fattore discriminante per il valore della performance. Il pilota deve essere in grado di usare al meglio le qualità tecniche di guida, senza che queste vengano condizionate con il sopraggiungere della fatica, nel corso della gara.

La Preparazione Atletica Piloti Moto (metodo PAPM), ha come obbiettivo l’ottimizzazione delle capacità fisiche che condizionano, in maniera determinante, la performance motociclistica del pilota. L’esperienza e le capacità maturate, anche in altri sport, sono messe a disposizione dei piloti motociclistici professionisti.

Già dai primi turni di prove libere, dopo l’euforia della pista, i primi segni di stanchezza iniziano ad affiorare nelle braccia. Le prove libere sono solo l’inizio: c’è ancora un altro giorno di qualifiche da affrontare, per arrivare, infine al giorno più importante: quello della gara.

Inoltre, bisogna considerare i rischi inutili nei quali si può incorrere cercando di andare oltre i propri limiti non avendo una preparazione atletica mirata ed adeguata. La consapevolezza di aver effettuato una buona preparazione atletica, rende i piloti più sicuri dei propri mezzi tecnici e consapevoli delle proprie capacità anche dal punto di vista psicologico.